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Noce di mare (Mnemiopsis leidyi)

È una medusa? No

 

phylum Ctenophora, classe Tentaculata, nome latino Mnemiopsis leidyi, nome comune Noce di mare

 

Diffusione: È una specie diffusa nell'oceano Atlantico e nel Mar Mediterraneo.

Pericolosità: per niente urticante

 

Curiosità: La noce di mare è arrivata nel Mar Nero negli anni ottanta, portata dalle acque di zavorra delle petroliere. Poi nel 2009 è stata trovata in grandi quantità in tutto il Mediterraneo, potenzialmente pericolosissima per le specie ittiche

un po' di foto

La Mnemiopsis viene facilmente scambiata per una medusa per via della sua trasparenza, ma è lontano dall'esserlo.

Il corpo trasparente ed ovale presenta sei lobi, di cui due sono evidenti a prima vista (ogni grosso lobo si alterna con due piccoli), sui quali sono disposte delle fila di pettini ciliati. Questi cigli brillano di una luce blu-verde quando vengono stimolati dalla luce o dal contatto. Usa i suoi numerosi tentacoli per nutrirsi, essi però, a differenza dei cnidari, non sono urticanti per l'uomo: sono colloblasti adesivi che non emettono nessuna tossina. L'intero corpo misura circa 7–12 centimetri di lunghezza per 2,5 cm di larghezza.

È una specie originaria dell'Atlantico introdotta con l'acqua di zavorra delle navi cisterna nel Mar Nero, nel Baltico e nel Caspio. Con il tempo ha colonizzato anche altri mari fino a raggiungere anche il Mediterraneo.

La Mnemiopsis è un animale carnivoro che si nutre di zooplancton, tra cui anche i crostacei, oltre a larve ed uova di pesce. I suoi predatori sono in genere vertebrati, fra i quali pesci ed uccelli, ma anche altro zooplancton, come le specie di Beroe o diverse meduse.

Il successo ecologico della Noce di mare è dovuto alla sua capacità di utilizzare le sue ciglia per generare una corrente che trascina grandi volumi d'acqua per essere filtrati, senza che le sue prede possano notarlo. Questa "predazione furtiva" fa della Mnemiopsis un predatore generalista molto efficace, che cattura una vastissima gamma di prede microplantoniche (ossia di circa 50 µm), dei copepodi (+/- 1 mm) e delle larve di pesci (fino a 3 mm o più). L'efficacità e la polivalenza di questo meccanismo rende la Noce di mare una specie distruttrice e molto invadente quando non controllata dai suoi predatori.

È ermafrodito, quindi capace di auto-fertilizzarsi. Le uova rilasciate sviluppano rapidamente uno strato esterno spesso dopo aver toccato l'acqua salata. In tal modo, possono essere prodotti da un esemplare adulto anche 10 mila uova in aree dove le prede sono abbondanti.

La Mnemiopsis è stata inserita nell'elenco delle 100 tra le specie invasive più dannose al mondo.

I danni sono dovuti alla sua prolificità e al suo regime alimentare a base di zooplancton. La dannosità deriva dalle conseguenze del suo sviluppo (si adatta molto facilmente ai nuovi ambienti, sopportando ampie variazioni di temperatura), poiché la diminuzione di zooplancton riduce direttamente o indirettamente le popolazioni ittiche locali.

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